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IL SENSO DELLA VITA

Qual'è il giusto metro per misurare il tempo? Un anno è poco o molto? e cento anni? Se lo paragoniamo alla creazione dell'universo è una frazione di secondo, se invece lo paragoniamo a un compito in classe è veramente tantissimo; ma se lo paragoniamo a una vita terrestre? Allora sedici anni sono pochi. Sedici anni... età che non ho ancora raggiunto, ma che sento già parlare tanto dai miei conoscenti più grandi. Capisco che sarà anche per me l'età in cui cominciano i primi veri progetti della vita, i primi
sogni, il pensiero al mondo del lavoro, le amicizie, i primi amori, i primi distacchi dalla famiglia.

Alessio era così, e tanti della nostra comunità l'hanno conosciuto; pieno di vita, con tanti sogni e tanti progetti, ma soprattutto tanti, ma tanti amici. Sedici anni, età in cui credi che un giorno ribalterai il mondo, e poi?!... E POI. E poi niente, per una stupida fatalità, di uno stupido secondo, tutto svanisce, FINITO. Addio ai sogni, ai progetti, agli amici, alla famiglia. E allora?! Che senso ha tutto questo? Che senso ha la vita? Dove era Dio in quel momento?!... Già: dove era? Io l'ho visto. L'ho visto negli occhi dei suoi amici, nei loro sguardi, nelle loro espressioni, e ho capito! Ho capito il senso della vita, che i sogni non svaniscono con la persona, che la forza interiore è più forte della fisica, e che tutti i sogni di Alessio ora fanno parte di tutta una generazione, e questi ragazzi non lo deluderanno. Chi l' ha conosciuto sa cos'abbiamo perso, ma sa anche che deve tirare avanti un unico progetto, quello che Alessio aveva già iniziato, forse senza rendersene conto, quello dell' amicizia, dell'aiutarsi, del rispettarsi, senza confini d'età e di campanilismo, e forse un giorno veramente potranno ribaltare il mondo.

Ciao Ale, grazie di quello che ci hai dato.

Alice F.

(p.s. un grazie a mio padre che mi ha aiutata a esprimere i miei pensieri)

 

ALE RIVIVE NEI NOSTRI CUORI

Quella sera Ale aveva passato una bella serata insieme agli amici, era tempo di tornare a casa, ma...

Un vuoto incolmabile è rimasto nei nostri cuori, tanti manifesti, nel luogo dell` incidente ogni giorno è un fiore o un pensiero in più per Ale.

Ci diciamo che non è morto o in qualche modo è morto solo fisicamente ma non riusciamo a pensare alla nostra compagnia senza di lui, senza il suo sorriso, le battutine ironiche, e la sua voglia di vivere.

“Non dobbiamo piangere, Ale non lo vorrebbe!”.

Lui avrebbe guardato avanti, era diverso da tutti noi, aveva la forza per superare le prove più difficili.

Quella forza è riuscito a donarla agli altri, e ognuno ha qualcosa di lui nel suo cuore.

Qualcosa di semplice, qualcosa di raro, ma pur sempre qualcosa che nessuno potrà rubarci mai

CIAO ALE, TI VOGLIAMO TANTO BENE!

Le amiche di Mondavio