uesta
storia dei crocifissi - oggetti di legno - è una storia stupida. Dico
proprio stupida, nel senso preciso illustrato da Bonhoeffer nel 1943 in “Dieci
anni dopo”: la stupidità «non è un difetto intellettuale ma un
difetto umano». Una storia stupida sia in chi odia quel simbolo sia in
chi lo difende con argomenti non validi.
Non
sono intolleranti di quel simbolo i musulmani rappresentativi del comune
sentire dell' Islam, che si sono espressi con
pubbliche dichiarazioni (disponibili per post@) di grande rispetto per il
crocifisso, ma un singolo musulmano integralista.
A
quanto ho potuto cogliere, i media si sono affrettati a fare da
amplificatori di questo e da silenziatori dì quelli. Hanno difeso il
crocifisso autorità sia civili che religiose associate nel definirlo un
simbolo di italianità, da esporre per questo motivo nelle aule scolastiche.
Chi
ha il dono immeritato della fede in Cristo, alla cui passione e morte quell'oggetto
si riferisce, non può ammettere che esso sia usato come bandiera nazionale
di un singolo paese. 1 cristiani per primi dovrebbero volere che sia abolito
l'obbligo di esporre il crocifisso nelle aule
Ma
neppure dovrebbe essere proibito. Come non dovrebbe essere proibito alcun
altro simbolo religioso, insieme ai molti simboli di ogni genere, etnici,
artistici, sportivi, politici, che i ragazzi appendono nelle aule, con buon
diritto.
«Tutte
le confessioni religiose sono ugualmente libere davanti alla legge», art. 8
della Costituzione, quindi anche a scuola. Dovrebbero soltanto essere
vietate, dove la legge deve supplire alla mancanza di buon senso e di
rispetto degli altri, forme competitive o predominanti per esibizione,
dimensioni, o simili caratteri aggressivi.
Nel
Centro Interculturale della Città di Torino, c'è un'aula in cui sono
raccolti i simboli delle religioni più presenti in città, e le scolaresche
vanno a studiarli.
Ogni
persona sensibile rispetta, senza imporli a nessuno, i veri crocifissi, come
Gesù di Nazareth: sono le vittime delle ingiustizie mondiali, delle guerre,
delle malattie, delle sventure. Questi sono i Crocifissi da tenere sempre
davanti agli occhi. Se una scuola li esclude dalla visione del mondo
proposta ai ragazzi, si pone dalla parte dei crocifissori, fosse anche la
scuola più "cattolica" e più decorata di segni religiosi.
Visitate
un ospedale e osservate i malati, leggete sulle riviste di solidarietà coi
popoli derubati, i numeri della violenza economica, informatevi sulle guerre
da chi non spaccia le falsità necessarie alle guerre: questo è venerare il
Crocifisso nella carne di tutti i crocifissi di oggi.
Enrico
Peyretti