In
una serata estiva indimenticabile l’Italia è salita per la quarta volta sul
tetto più alto del calcio mondiale conquistando la
prestigiosa coppa. Una vittoria che fa onore alla nostra nazione e che è il
frutto del lavoro e della determinazione di un intero gruppo.
Erano in pochissimi a
credere in questa meravigliosa performance, la maggioranza degli addetti e
dei tifosi pensava, al massimo, ad un dignitoso piazzamento anche perché il
noto scandalo interno aveva tolto serenità e concentrazione alla spedizione
azzurra. E’ accaduto invece che, nonostante il suo fare iniziale un po’
incerto e il suo procedere a piccoli passi, la squadra ha acquisito
autorevolezza e quando nella semifinale è riuscita a sconfiggere i padroni
di casa s’è capito che la realizzazione del poker era a portata di mano.
Nella finalissima con i
cugini francesi che, negli incontri mondiali, non sconfiggevano dal lontano
1978 si doveva sfatare il tabù dei calci di rigore. Ebbene, ci siamo
riusciti grazie alla precisione e alla freddezza dei nostri bravi giocatori.
Quando Grosso, l’ultimo dei rigoristi a calciare dal dischetto, ha fatto
centro l’Italia è esplosa in un tripudio spontaneo di gioia e milioni di
cittadini hanno festeggiato fino a notte fonda in tutte le piazze da Bolzano
a Palermo.
Anche nella nostra
comunità è stata grande la partecipazione e l’emozione ha raggiunto tutti,
giovani e anziani, tifosi e semplici osservatori che solo casualmente
guardano lo sport. I Mondaviesi hanno potuto seguire gli incontri più
importanti davanti ad un maxischermo. Hanno sofferto, esultato e trepidato e
come nel resto d’Italia hanno forse scoperto anch’essi una nuova forma di
stare insieme.
Marco Fiorelli |