Collaborare alla missione SSM
- "Adozioni a distanza"
Care Amiche e cari Amici,
prima dell’ esodo estivo vi raggiungiamo con il nostro
semplice e fraterno notiziario che Antonio cura con amichevole
disponibilità.
In questo numero troverete diverse testimonianze,
riguardanti il Brasile e la Tanzania, e sapete cosa mi ha colpito rivedendo
i testi? C’è un tema che li accomuna, un tema non pensato in anticipo, non
suggerito alle autrici... questo tema è la speranza.
Mi è venuta alla mente una scena del film “Le crociate”
guardato in comunità, qualche settimana fa: nella fucina di un fabbro c’era
un’incisione che recitava così: “Che uomo è un uomo che non rende il mondo
migliore?”.
Ecco: la speranza ci spinge a credere che possiamo tutti
impegnarci per un mondo migliore, in diversi modi e circostanze, attraverso
ciò che siamo e attraverso quello che facciamo, con la nostra presenza e con
i nostri gesti... e questo fa ognuno di voi con il vostro affetto e il
vostro sostegno! Tutto ciò rende la nostra umanità più autentica. . .
Con questo notiziario molti di voi scopriranno di
sostenere un nuovo bambino! Come ormai sapete, molti bambini e ragazzi in
Brasile ogni anno cambiano scuola (oltre naturalmente a coloro che
completano il ciclo scolastico) per motivi di lavoro e trasferimento delle
loro famiglie.
Ci scusiamo anche per il fatto che talvolta non
riusciamo a rispondere alle vostre singole richieste di notizie dei bambini:
oltre all’ostacolo concreto della distanza geografica e delle comunicazioni
epistolari non sempre facili, spesso risulta arduo anche reperire il tempo
necessario per questo servizio così importante. Confidiamo nella vostra
comprensione, fraternamente
Sr. Samue1a RRigon SS.M
Il
canto della lode
Carissimi, sono a Roma per pochi giorni in questo mese
di maggio e prima di partire voglio esprimere un grazie di cuore a tutti
voi. Un grazie immenso al Signore che, dopo questi mesi di malattia, dopo
l’operazione per rimuovere il tumore e la paziente terapia, mi ha ridato non
solo la vita, ma anche la giovialità, tanta voglia di servirlo con spirito
di gioia e docilità.
Posso veramente dire che la malattia è stato un momento
prezioso, momento di grazia, di riflessione per apprezzare ancor più la vita
e per rafforzare ancor più la certezza che è ben vissuta quando è spesa al
servizio della vita degli altri. Non è un gioco di parole, ma un’esperienza
profonda che affonda le sue radici nella sofferenza...
E con questo atteggiamento di gratitudine, continuiamo
il nostro cammino a favore della vita, in ogni luogo, verso ogni persona e
ogni popolo: la mia, la nostra presenza siano un segno di pace, di
giustizia, di speranza.
Come saluto desidero condividere con voi questa
preghiera che mi sgorga dal cuore
sr. Francesca Marra
SS.M |