Pagina Precedente Messaggio del Papa per la giornata della pace dell'1/1/2007 Pagina Successiva

Perché creato a immagine di Dio - spiega il Papa - l'individuo umano ha la dignità di persona", e, al tempo stesso, "egli è chiamato, per grazia, ad un'alleanza con il suo Creatore, a offrirgli una risposta di fede e di amore che nessun altro può dare al posto suo". Di qui "il compito affidato all'essere umano di maturare se stesso nella capacità d'amore e di far progredire il mondo, rinnovandolo nella giustizia e nella pace". Anche la pace, aggiunge il Pontefice, è "un compito che impegna ciascuno ad una risposta personale coerente col piano divino. Il criterio cui deve ispirarsi tale risposta non può che essere il rispetto della grammatica scritta nel cuore dell'uomo dal divino suo Creatore". Il dovere del rispetto per la dignità di ogni essere umano, chiarisce, poi, Benedetto XVI, comporta come conseguenza che "della persona non si possa disporre a piacimento". Consapevole di ciò, la Chiesa in particolare "rivendica il rispetto della vita e della libertà religiosa di ciascuno". Per quanto concerne il diritto alla vita, aggiunge il Santo Padre, oggi, "accanto alle vittime dei conflitti armati, del terrorismo e di svariate forme di violenza, ci sono le morti silenziose provocate dalla fame, dall'aborto, dalla sperimentazione sugli embrioni e dall'eutanasia". Allo stesso modo, "un altro preoccupante sintomo di mancanza di pace nel mondo è rappresentato dalle difficoltà che tanto i cristiani quanto i seguaci di altre religioni incontrano spesso nel professare pubblicamente e liberamente le proprie convinzioni religiose". All'origine di non poche tensioni che minacciano la pace, poi, "sono sicuramente le tante ingiuste disuguaglianze ancora tragicamente presenti nel mondo".

Il Papa parla, quindi, di "ecologia della natura", "umana" e "sociale". "L'esperienza dimostra che ogni atteggiamento irrispettoso verso l'ambiente - osserva - reca danni alla convivenza umana, e viceversa. Sempre più chiaramente emerge un nesso inscindibile tra la pace con il creato e la pace tra gli uomini". Un problema sempre più grave è quello dei "rifornimenti energetici", per cui da un lato ci sono "nuove Nazioni" entrate "con slancio" nella produzione industriale, "incrementando i bisogni energetici", dall'altro, "in alcune regioni del pianeta si vivono ancora condizioni di grande arretratezza, in cui lo sviluppo è praticamente inceppato anche a motivo del rialzo dei prezzi dell'energia". "La distruzione dell'ambiente, un suo uso improprio o egoistico e l'accaparramento violento delle risorse della terra - riflette il Papa - generano lacerazioni, conflitti e guerre, proprio perché sono frutto di un concetto disumano di sviluppo". Un altro pericolo per la pace è coltivare "concezioni antropologiche che rechino in se stesse il germe della contrapposizione e della violenza", come "inaccettabili sono concezioni di Dio che stimolino all'insofferenza verso i propri simili e al ricorso alla violenza nei loro confronti".

da "il nuovo amico"