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60° di sacerdozio di don Mario Agostinelli

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SALTARA. Servire e donare. Due verbi che hanno fatto da sfondo alle scelte prioritarie di vita sacerdotale di don Mario Agostinelli che domenica scorsa ha ricordato il 60° di sacerdozio.

Nella sua amata Saltara, alla presenza del Vescovo Mons. Vittorio Tomassetti, dei sacerdoti don Paolo Feduzi, il Vicario Mons. Sergio Bertozzi, don Giuliano Bonazzelli, don Filippo Fradelloni e della comunità cristiana di Saltara, don Mario ha reso grazie a Dio per il dono della vocazione e della vita a servizio della Chiesa. Nato a Mondavio il giorno dei Santi 1 novembre 1921, riceve l'ordinazione sacerdotale all’indomani della seconda guerra mondiale, nella cattedrale di Fano il 29 giugno 1946. Don Mario ha creduto e crede nelle vocazioni di ogni genere, specie quelle di consacrazione verginale.

Significativi, a tal proposito, sono stati i vivi ricordi di don Bertozzi e don Bonazzelli che hanno voluto rendere omaggio al loro allora giovane cappellano don Agostinelli, che 1i ha iniziati alla vita sacerdotale.

Il Vescovo Mons. Vittorio Tomassetti all'interno della celebrazione eucaristica ha evidenziato il triplice compito della missione del sacerdote, valevole per ogni contesto storico: buon pastore, re e profeta. Ha sottolineato il ruolo della famiglia nella trasmissione della fede e dell'educazione alla vita cristiana dei figli. Alla parrocchia non può e non deve essere delegata la funzione educativa alla fede, compito questo che va assolto e sostenuto dalla famiglia in primis e dalla società tutta.

Il Sindaco di Saltara, dott. Tullio Renzoni, ha voluto presenziare sia alla celebrazione eucaristica che al pranzo conviviale, offrendo a don Mario una targa di ringraziamento per il servizio religioso e sociale svolto a Saltara, a nome dell'amministrazione comunale e della cittadinanza tutta.

Una benedizione papale è stata donata a nome ,della parrocchia assieme ad un prezioso, set in cristallo da parte della vicaria. Nozze preziose, dunque, quelle di don Mario e che possano essere di fecondo auspicio perché altri giovani scelgano di incastonare la loro vita nella perla che è il Cristo Ad Maiorem Dei Gloriam.

Giacomo Ruggeri Da “il nuovo amico” del 23/07/06