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La Macerata - Loreto vissuta da un drappello di mondaviesi

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Chi vi scrive una passione non ce l’ha di sicuro: quella di camminare, ma certamente quasi 30 chilometri a piedi non sono pochi per nessuno… nemmeno per Francuzzo.

E’ lui che ci ha messo in testa questa cosa e noi tutti abbiamo voluto provare questa esperienza, una testimonianza faticosa ma gioiosa. Partiti alla volta di Macerata da Fano con tre pullman, appena arrivati ci siamo resi conto di quale fosse la portata dell’evento a cui di li a poco avremmo partecipato, le cronache dei giorni successivi parlano di una partecipazione record di
70.000 persona circa.

Una marea di gente si dirigeva presso lo stadio dove si sarebbe celebrata la Santa messa prima di avviarci tutti verso una notte di fatica ma di grandi emozioni.

Prima della messa abbiamo potuto ascoltare varie testimonianze alcune delle quali molto toccanti come ad esempio quelle di una famiglia che, abbandonato tutto nel nostro paese dove avevano un lavoro ed una casa, si sono trasferiti in un paese dell’Africa, una scelta di vita al servizio dei più sfortunati condividendo tutto con loro e facendolo condividere anche ai loro sei figli. Molto bello anche il messaggio di pace e fratellanza lanciato da Magdi Allan che ha messo in evidenza come sia possibile convivere pacificamente, con le differenze tra i popoli che diventano una ricchezza.

Alle 22,00, dopo la messa, siamo partiti alla volta di Loreto, molto baldanzosi e sicuri che non avremmo avuto difficoltà a raggiungere la meta. Per tutta la prima parte della nottata nessuno di noi ha sentito la fatica perché abbiamo partecipato alle preghiere ed ai canti che si sono susseguiti ininterrottamente. Ad un certo punto però, erano circa le due e mezza, quando per circa un’ora l’animazione ha lasciato il posto alla riflessione, abbiamo un po’ risentito della fatica e di qualche crisi di sonno, ma ci siamo ripresi, pronti a deliziarci dei fuochi d’artificio che hanno accompagnato il nostro cammino per circa un’ora all’altezza di San Firmino. Aspettavamo con ansia, almeno io, il posto di ristoro dove ci avrebbero servito la colazione così da poter riprendere un po’ di energia. Ma l’ultimo tratto di cammino era veramente faticoso e tutti noi, chi più chi meno, ha avuto difficoltà a raggiungere Loreto, dove siamo entrati alle 6,30.

Scrivere ora, dopo qualche tempo, queste poche righe, mi fa rivivere ancora quella notte: nonostante la fatica ed il mal di gambe, tutti noi crediamo che sia importante ripetere l’esperienza l’anno prossimo.

Un saluto da Paolo, Lucia, Andrea, Gabriele, Cristiano, Marcello, Claudio, Paola, Enrico, Federico e naturalmente Francuzzo.

Paolo Olivieri